Biografia

Nasce a Pisa il 15 febbraio nel 1564 prima si forma a Firenze; nel 1583 si iscrive nella facoltà di medicina a Pisa soltanto che lui si appassionò subito alla matematica applicata  con ambito  ’ingegneristico  e meccanico, quindi, abbandona medicina e torna a Firenze dove studierà le scienze sulla meccanica e sull’ingegneria .Nel 1589, grazie a Ferdinando De Medici, Galilei ottiene la cattedra per l’insegnamento di matematica all’Università di Pisa, in cui impostò l’insegnamento sul metodo scientifico che dice che tutto  deve essere dimostrato, nulla può essere un punto di partenza. In quel periodo farà ricerche sulla caduta dei gravi e sulla forza di gravità, che costituiscono un primo momento della contestazione della fisica aristotelico-tolemaica e  che inserirà nel De motu, mai pubblicato. Il trasferimento a Padova nel 1592 obbedisce sia a necessità economiche che di studio: Galileo, morto il padre, Qui  conosce due figure fondamentali per le sue ricerche: il matematico e teologo Paolo Sarpi (1552-1623) e lo scienziato Giovanni Francesco Sagredo (1571-1620), che poi figurerà come uno dei personaggi-interlocutori del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. In questo periodo di studio e ricerca, Galileo mescola e fa interagire gli interessi teorici con le applicazioni pratiche: la frequentazione assidua dell’Arsenale di Venezia, il grande complesso di fabbriche e di industrie della Repubblica della Serenissima, gli permette di affinare “sul campo” il metodo sperimentale, mettendo direttamente alla prova leggi e deduzioni teoriche.

Rapporto con la chiesa

Nel 1611, Galileo va a Roma per convincere i leader della Chiesa ad accettare le sue teorie. Tra il 1613 e il 1615, scrive una serie di lettere sulla teoria copernicana, ma viene attaccato dai gesuiti e dai domenicani. Nel 1615, viene denunciato all’Inquisizione da Niccolò Lorini. Nel dicembre 1615, va a Roma per evitare conseguenze e nel febbraio 1616, Bellarmino condanna le teorie copernicane.
 Nel 1632, Galileo pubblica il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, ma il Sant’Uffizio lo accusa di diffondere un’idea errata contraria alla Bibbia. Durante il processo, Galileo viene costretto ad abiurare e viene messo agli arresti domiciliari ad Arcetri, dove morirà nel 1642. 
Le ragioni della condanna della Chiesa sono legate al fatto che la teoria eliocentrica minava l’autorità della Terra e dell’Uomo nel cosmo, mettendo in discussione i principi su cui la Chiesa si basava. Ci sono opinioni contrastanti su Galileo: alcuni lo ritengono anticlericale, mentre altri credono che cercasse di separare scienza e religione. Anche l’abiura di Galileo genera discussioni, alcuni la vedono come un atto di debolezza, altri come un gesto pragmatico. In ogni caso, Galileo cercava di conciliare le sue scoperte scientifiche con l’autorità religiosa.